DSA Adulti

ADULTI E DISTURBO SPECIFICO DELL’APPRENDIMENTO: DIAGNOSI, FORMAZIONE E PROFESSIONE

I Disturbi dell’Apprendimento interessano una condizione clinica evolutiva di difficoltà di apprendimento della lettura, della scrittura e del calcolo che si manifesta con l’inizio della scolarizzazione.
Si tratta di disturbi che coinvolgono uno specifico dominio di abilità, lasciando intatto il funzionamento intellettivo generale. Essi, infatti, interessano le competenze strumentali degli apprendimenti scolastici: lettura (dislessia), scrittura (disortografia e disgrafia) e calcolo (discalculia) – (CONSENSUS CONFERENCE ROMA, 6-7 DICEMBRE 2010).
Sono caratterizzati dalla persistente difficoltà di apprendimento delle abilità scolastiche che possono manifestarsi con uno o più sintomi quali: lettura delle parole lenta o imprecisa e faticosa, difficoltà nella comprensione del significato di ciò che viene letto, difficoltà nello spelling, difficoltà con l’espressione scritta, difficoltà nel padroneggiare il concetto di numero, i dati numerici o il calcolo, difficoltà nel ragionamento matematico (…).
Tali difficoltà sono persistenti. Negli adulti, in particolare, la difficoltà persiste in difficoltà continuative nel leggere e nello scrivere o nelle abilità di calcolo manifestaste durante l’infanzia o l’adolescenza, come indicato dall’evidenza delle pagelle scolastiche cumulative o precedenti valutazioni (Manuale Diagnostico e Statistico dei Disturbi Mentali 5 – DSM 5, 2015).

IL VISSUTO DEI RAGAZZI

Caso 1:
Diagnosi di Disturbo degli Apprendimenti (Dislessia, Disortografia e Disortografia) dall’età di dieci anni. Quando lo conosco sta frequentando il primo anno di Università e richiede un aggiornamento della diagnosi.
Il ragazzo riferisce soprattutto il permanere di difficoltà nell’area della scrittura descrivendo la lentezza che impatta soprattutto nel prendere appunti, sia completi sia ordinati; si sente più sicuro sul controllo dell’ortografia. Nella lettura si percepisce ancora lento, soprattutto nella decodifica di parole meno comuni e nuove e ciò lo rallenta nella decodifica della maggior parte dei testi universitari. E’ consapevole della necessità di utilizzare strumenti compensativi anche nel percorso universitario. Infatti, nel corso del percorso scolastico ha sperimentato il beneficio nell’utilizzo di mappe concettuali, che costruisce in autonomia, della sintesi vocale e trova molto utile l’aumento di tempo per l’esecuzione delle prove scritte, oltre all’uso della videoscrittura. L’area logico- matematica è per lui l’ambito di maggiore competenza, utilizzando calcolatrice e formulari solo per sentirsi più sicuro.

Caso 2:
Diagnosi di Disturbo degli Apprendimenti (Dislessia) dalla classe III Scuola Secondaria di Primo Grado. La ragazza è in possesso di diploma Liceo Artistico. Durante il percorso scolastico, ha usufruito con beneficio di strumenti compensativi quali tempo aggiuntivo e adattamento delle prove scritte, mappe e schemi per le interrogazioni di inglese. Attualmente è iscritta al primo anno di Università. Riporta che durante il percorso alla Scuola Secondaria ha raggiunto una buona autonomia nello studio, utilizza e rielabora appunti presi a lezione e li integra con il libro per costruirsi schemi, ma riferisce tempi di studio molto lunghi e descrive soprattutto difficoltà nella memorizzazione di date e vocaboli. Con l’ingresso nel mondo universitario sta trovando difficoltà nell’organizzare la mole di studio, nell’integrare i diversi testi e nella pianificazione delle sessioni d’esame. La ragazza descrive di sé una notevole determinazione e il desiderio di poter vivere al meglio ogni esperienza, compreso l’arricchimento che può trovare in quella universitaria.

Caso 3:
29 anni, mai ricevuto diagnosi. Diploma di Liceo Scientifico e sta frequentando il I anno di Università. Descrive come sua principale fatica la scorrettezza e la scarsa fluidità nella lettura e l’estrema lentezza nella scrittura tanto che prova un profondo disagio se deve scrivere davanti ad altri. Vengono riferite, infatti, maggiori difficoltà nelle prove scritte sia per la lentezza sia per la grafia spesso illeggibile da lui stesso. Molta fatica anche nell’espressione orale per confusioni nel recupero della terminologia. Nell’area logico-matematica descrive difficoltà nell’apprendimento procedurale e nella memorizzazione e applicazione di regole e formule. Altro aspetto che riferisce è il notevole disagio che prova a causa della lentezza generale nell’affrontare lo studio a casa e qualsiasi prova in classe, nelle quali ha sempre bisogno di molto tempo per elaborare, produrre risposte e poter ricontrollare. Tali difficoltà risalgono alla Scuola Primaria e hanno reso molto faticoso il suo percorso scolastico, esitato in due bocciature al Liceo a causa di gravi insufficienze in gran parte delle materie. Le fatiche e i fallimenti scolastici hanno creato nel ragazzo uno stato ansioso-depressivo per il quale segue un percorso di sostegno psicologico.

Questi 3 casi raccolgono alcuni aspetti cruciali dei vissuti strumentali ed emotivi. Vi è chi è già in possesso di Diagnosi e mostra consapevolezza delle proprie difficoltà e necessità, ragazzi determinati nell’affrontare il percorso universitario mossi da volontà di formazione e realizzazione personale e professionale. Nei primi due casi l’aver ricevuto una diagnosi, anche se non proprio precocemente, ho consentito l’individuazione di strategie e modalità di fronteggiamento funzionali, consentendo anche lo strutturarsi di un’immagine di sé nella quale il DSA è integrato. L’ultimo caso è esemplificativo di un percorso scolastico contraddistinto da fatiche e fallimenti tanto da portare a un’espressione di malessere psicologico.
L’aspetto comune dei tre ragazzi è la motivazione al proseguimento della propria formazione nonostante le difficoltà e la disponibilità a voler meglio conoscere il proprio funzionamento per poter proseguire nell’adottare le strategie che si mostrate essere funzionali, adottarne di nuove più funzionali o utilizzare per la prima volta.
A livello didattico il denominatore comune è la lentezza che comporta difficoltà sia nel seguire le lezioni sia nello studio autonomo. Il bisogno principalmente riportato è quello della necessità di avere più tempo per le prove scritte.
Vi è anche una difficoltà nell’acceso e nel mantenere in memoria terminologia e lessico specifico.

COSA DICE LA LETTERATURA RIGUARDO AI DSA ADULTI ALL’UNIVERSITÀ?

E’ stato osservato (Bochicchio e collaboratori, 2018) che le difficoltà derivanti dal disturbo possono rappresentare un ostacolo anche durante i colloqui di selezione. Il candidato con dislessia potrebbe ad esempio non riuscire a completare i test nei tempi prestabiliti a causa della lentezza nella lettura, difficoltà di comprendere le istruzioni e organizzare le risposte (LSC-SUA, Prove di lettura, comprensione del testo, scrittura e calcolo- batteria per la valutazione dei DSA e altri disturbi in studenti universitari e adulti, C. Cornoldi, L. Montesano, A. Valenti, 2020).

Scrittura lenta e poco leggibile e un vissuto di malessere associato ai compiti di scrittura (LSC-SUA, Prove di lettura, comprensione del testo, scrittura e calcolo- batteria per la valutazione dei DSA e altri disturbi in studenti universitari e adulti, C. Cornoldi, L. Montesano, A. Valenti, 2020).

Una condizione di DSA appare frequentemente associata alla difficoltà di produrre per iscritto pensieri propri o un vero e proprio testo (LSC-SUA, Prove di lettura, comprensione del testo, scrittura e calcolo- batteria per la valutazione dei DSA e altri disturbi in studenti universitari e adulti, C. Cornoldi, L. Montesano, A. Valenti, 2020). A tal riguardo, una recente ricerca mostra come le componenti strumentali della scrittura siano in relazione, sia pur in misura non elevata,
anche negli adolescenti, con le capacità di espressione scritta. L’ampiezza del vocabolario e la facilità di recupero delle forme ortografiche possono, infatti, avere un effetto sulla fluenza delle
idee prodotte e sull’efficienza dei processi di pianificazione, traduzione e revisione del testo
(Straccamore et al., 2017).

… e a livello emotivo che succede?

Bassa autostima
Mancanza di fiducia nelle proprie capacità e aumentato livello di frustrazione
Sintomi depressivi
Problemi sociali e di attenzione
Vissuti negativi legati a esperienze scolastiche
Bassi livelli di soddisfazione lavorativa
(LSC-SUA, Prove di lettura, comprensione del testo, scrittura e calcolo- batteria per la valutazione dei DSA e altri disturbi in studenti universitari e adulti, Caratteristiche dei DSA in età adulta C. Cornoldi, L. Montesano, A. Valenti, 2020).

Gli adulti dislessici hanno spesso un concetto di sé negativo, caratteristiche di personalità dipendente, ansia, depressione e immagine negativa di se stessi (Feldman et al 1993).

La dislessia costituisce un fattore di rischio acclarato rispetto alla sintomatologia internalizzante (Mugnaini et al 2009).
I DSA devono attivare un maggior livello di attenzione e di risorse cognitive durante lo studio con conseguenti alti livelli di tensione e stress – distress. Un elevato e persistente stato di distress produce ansia, irrequietezza, stato di allarme, deflessione del tono dell’umore, difficoltà attentive (Giovani adulti con DSA. Diagnosi, aspetti psicologici e prospettive di sviluppo, E.Ghidoni, G. Guaraldi, E. Genovese, 2015).

ALCUNI DATI SULLA DISLESSIA NEGLI ADULTI

Secondo quanto riportato dal DSM 5 (2014), la prevalenza del Disturbo specifico dell’Apprendimento negli adulti è di circa il 4%. Alcune ricerche descrivono la dislessia come un disordine cronico che permane per tutta la vita (Kemp, Parrila e Kirby, 2009). La Dislessia dunque non scompare con la fine della scolarizzazione; è noto che il substrato biologico e un certo grado di difficoltà, siano riconoscibili anche in età adulta (Cornoldi, Candela, 2015).

Nel decennio 2007-2017 nella Scuola Secondaria di II grado l’incremento nello stesso arco di tempo è stato di molto superiore, sfiorando il 60% in più: +59,4%.
Anche sul fronte universitario i dati confermano il trend. Da una rilevazione Censis che ha coinvolto 40 atenei (il 65% delle università italiane) emerge che nell’anno accademico 2014-2015 gli studenti iscritti con disabilità (invalidità >66%) e con DSA sono stati 14.649: 10,2 studenti ogni mille. L’incremento è stato complessivamente del +13,3% (+1,4% studenti con disabilità e +108,3% studenti con DSA). La maggior parte di loro è iscritta a corsi di studio dell’area umanistica e della formazione (il 33,1% nel 2014-2015), seguita dall’area scientifica (29,3%) e da quella economico-giuridica (27,7%)
Tra gli studenti con Dsa, i miglioramenti auspicati si concentrano soprattutto sulla dimensione relazionale – didattica: maggiore disponibilità dei docenti verso bisogni speciali degli studenti (48,7%), maggiore accesso al materiale didattico (37,4%), maggiore disponibilità di ausili tecnologici (36,5%). (51° Rapporto sulla situazione sociale del Paese/2017, il Censis).

Negli ultimi anni si è assistito nel territorio nazionale a un incremento delle richieste di valutazione
non solo da parte di soggetti già diagnosticati, i quali richiedono un aggiornamento della diagnosi
al fine di poter usufruire delle misure di supporto previste dalla normativa, ma anche di molti
ragazzi che arrivano alla scuola secondaria di secondo grado e all’università senza aver mai trovato
una spiegazione valida alle loro difficoltà, se non alla poca motivazione o svogliatezza (Cornoldi
& De Carli, 2015).

COSA SUCCEDE AI DSA ADULTI?

Vi sono evidenze scientifiche che sottolineano come i dislessici adulti, nonostante una prolungata scolarizzazione, mantengano nel tempo difficoltà di lettura significative rispetto ai loro pari (Martino, et al., 2011, in “Dislessia”, 2, 119-134).
Il Disturbo dell’apprendimento nell’età adulta si connota di problemi sia negli apprendimenti che in altri contesti di vita. Permangono difficoltà nell’ortografia, una lettura lenta e faticosa o problemi importanti nel compiere inferenze a partire da informazioni numeriche presenti in documenti scritti correlati al lavoro. Possono evitare attività di svago o correlate al lavoro che richiedono la lettura o la scrittura (DSM 5, 2014). E’ comprensibile come difficoltà strumentali di lettura, scrittura e calcolo abbiano conseguenze sulla volontà di proseguire gli studi o sulla scelta di quale professione intraprendere.
In uno studio condotto da Michelsson, Byring e Bjorkgren (1985) su un campione di 26 dislessici adulti con diagnosi di dislessia in adolescenza solo 1 persona su 26 aveva intrapreso la carriera universitaria, il 62% del campione aveva completato la scolarità obbligatoria e il 34,2% aveva abbandonato la scuola per iniziare un lavoro.
In uno studio del 2003 (Taylor & Walter) sono state messe a confronto le occupazioni di adulti con o senza dislessia. Gli autori riportano che i soggetti con dislessia hanno occupazioni al di sotto delle proprie effettive capacità e molti evitano mansioni che richiedono abilità di lettura, scrittura e calcolo. In particolare, essi hanno osservato che le persone con dislessia intraprendono più spesso professioni definite dagli stessi autori people-oriented piuttosto che professioni che richiedono studio e aggiornamento.

PERCHE’ E’ UTILE LA VALUTAZIONE DI DSA IN ETA’ ADULTA?

La legge 170/2010 – Nuove norme in materia di disturbi specifici di apprendimento in ambito scolastico – ha chiarito che anche gli studenti universitari con DSA hanno diritto a veder riconosciuti le misure dispensative e gli strumenti compensativi adottati nelle scuole, sin dai test di ammissione, a fronte della diagnosi di dislessia o altro disturbo dell’apprendimento.
L’art. 5, comma 4, della Legge 170/2010 prevede che
“agli studenti con DSA siano garantite, durante il percorso di istruzione e di formazione scolastica e universitaria, adeguate forme di verifica e di valutazione, anche per quanto concerne gli esami di Stato e di ammissione all’università nonché gli esami universitari”.
L’accesso a tali misure è da concordare con il referente accoglienza dislessici dell’Università e da personalizzare in base all’efficacia e alle preferenze dello studente, in base a quanto esplicitamente indicato dalla legge 170/2010 e successivo Decreto attuativo n. 5669 del 12/07/2011 e Linee guida (Linee guida per il Diritto alo studio degli alunni e degli studenti con DSA pp. 26,27).

Linee guida CNUDD (Conferenza Nazionale Universitaria dei Delegati per la Disabilità) del 2014: “Vista la grande variabilità delle manifestazioni dei DSA e considerate le diverse caratteristiche degli studenti, è opportuno valutare in modo personalizzato le misure compensative e gli strumenti dispensativi più idonei per il percorso individuale, anche in relazione alle specificità delle singole discipline e alle finalità dei corsi di studio”.
Anche nel percorso universitario, pertanto, è garantito il proseguimento o l’adozione di misure quali supporto didattico, personalizzazione e individualizzazione di strategie e modalità compensative e dispensative e adeguate forme di verifica e di valutazione.
In particolare gli studenti DSA universitari hanno diritto a:

Strumenti compensativi: 
• registratore digitale,  
• PC con correttore ortografico
• testi in formato digitale
• programmi di sintesi vocale
• la presenza di tutor con funzione di lettore, nel caso in cui non sia possibile fornire materiali d’esame in formato digitale
• calcolatrice
• tabelle e formulari
• mappe concettuali
• materiali didattici in formati accessibili (presentazioni, dispense, eserciziari), forniti se necessario in anticipo sulle lezioni
• altri strumenti tecnologici di facilitazione nella fase di studio e di esame.

Misure dispensative:
• considerare la possibilità di suddividere la materia d’esame in più prove parziali
• privilegiare verifiche orali piuttosto che scritte, tenendo conto anche del profilo individuale di abilità
• laddove l’esame scritto venga ritenuto indispensabile, verificare se il formato scelto (ad es. test a scelta multipla, o a risposta chiusa, ecc.), rappresenti un ostacolo e se possa essere sostituito da altre forme di valutazione scritta
• sempre con riferimento alle prove scritte, prevedere alternativamente la riduzione quantitativa, ma non qualitativa, della prova stessa, oppure la concessione di tempo supplementare, fino a un massimo del 30%, per lo svolgimento della prova
• considerare nella valutazione i contenuti piuttosto che la forma e l’ortografia

Inoltre, sulla base delle indicazioni di cui alle precedenti Linee Guida, gli atenei hanno istituito un Servizio Disabilità/DSA di ateneo (SDDA) che costituisce il primo punto di contatto per gli studenti, e svolge un ruolo strategico di accoglienza e di gestione dei servizi (Linee guida CNUDD del 2014).

Validità della certificazione dopo i 18 anni:

“Come previsto dalla legge n.170 del 2010 (art. 3) e dal successivo Accordo Stato Regioni del 24/7/2012, la diagnosi deve essere aggiornata dopo 3 anni se eseguita dallo studente di minore età; non è obbligatorio che sia aggiornata se eseguita dopo il compimento del 18° anno.”

Alcuni esempi di applicazione (Il Ministro Dell’istruzione, Dell’università’ e Della Ricerca)

Modalità e contenuti della prova di ammissione al corso di laurea magistrale a ciclo unico per l’insegnamento nella scuola dell’infanzia e nella scuola primaria – a.a. 2019-2020 https://www.miur.gov.it/
I candidati con certificato di invalidità, con certificazione di cui alla legge n. 104 del 1992 o con diagnosi di disturbi specifici di apprendimento (DSA) di cui alla legge n. 170 del 2010 possono beneficiare, nello svolgimento della prova, di appositi ausili o misure compensative, nonché di tempi aggiuntivi facendone apposita richiesta secondo le modalità previste nel bando di ateneo.
b) Il candidato con DSA di cui alla legge n. 170 del 2010, dovrà tempestivamente presentare all’Ateneo, la diagnosi di DSA. In aderenza a quanto previsto dalle “linee guida sui disturbi specifici dell’apprendimento” allegate al decreto ministeriale 12 luglio 2011 prot. n. 5669, ai candidati con DSA è concesso un tempo aggiuntivo pari ad un massimo del 30% in più rispetto a quello definito per la prova di ammissione. In caso di particolare gravità certificata del DSA, gli Atenei possono consentire, al fine di garantire pari opportunità nell’espletamento delle prove stesse, l’utilizzo dei seguenti strumenti compensativi: calcolatrice non scientifica; video-ingranditore o affiancamento di un lettore scelto dall’Ateneo con il supporto di appositi esperti o del Servizio disabili e DSA di Ateneo, ove istituito. La diagnosi di DSA deve essere stata rilasciata al candidato da non più di 3 anni oppure in epoca successiva al compimento del diciottesimo anno di vita rilasciata da strutture sanitarie locali o da Enti e professionisti accreditati con il servizio sanitario regionale. Non sono in ogni caso ammessi i seguenti strumenti: dizionario e/o vocabolario; formulario; tavola periodica degli elementi; mappa concettuale; personal computer, tablet, smartphone ed altri strumenti similari.

Politecnico di Milano: Servizi di Sostegno: Studenti con Disturbi Specifici dell’Apprendimento (DSA).
L’ Ufficio Orientamento e tutorato gestisce il Servizio di sostegno agli studenti con disturbi specifici dell’apprendimento (https://didattica.polito.it/disabili/it/sostegno_per_studenti_dislessici).

“5. Quali servizi sono offerti agli studenti DSA?
• supporto alle future matricole per sostenere i test d’ingresso
• interventi di tutorato, mirati a fornire informazioni e consigli utili a favorire l’ambientamento universitario ed il metodo di studio delle materie di base
• momenti di confronto con i docenti dei corsi frequentati, nell’ottica di individuare le modalità più idonee per la frequenza dei corsi e per il sostenimento degli esami

Quali strumenti compensativi possono usare gli studenti DSA durante gli esami?
10. Gli strumenti compensativi vengono concordati con il diretto interessato; sarà cura dell’ufficio inviare una segnalazione ai docenti, affinché possano garantire adeguato supporto nel corso del semestre nonché conoscere le singole necessità di cui tener conto in sede di esame.
Gli strumenti compensativi maggiormente utilizzati sono: tempo aggiuntivo (nella misura del 30%),
calcolatrice, formulario”

Università Cattolica di Milano: Servizi per l’integrazione degli studenti con disabilità e con DSA
della sede di Milano sono contattabili https://milano.unicatt.it/servizi-integrazione-studenti-con-disabilita-e-studenti-con-dsa
Supporto didattico
Orientamento matricole: sostegno dello studente nella scelta del Corso di Laurea e nella fase iniziale di frequenza alle lezioni fornendo informazioni e strategie utili per intraprendere il percorso universitario.
Servizio di consulenza pedagogica (attraverso colloqui individuali e incontri di gruppo): mediazione didattica rispetto ai bisogni degli studenti per la frequenza dei corsi e il superamento degli esami.
Servizio di consulenza tecnologica: organizzazione di incontri periodici, individuali e di gruppo, per individuare le soluzioni tecnologiche più opportune nel percorso universitario

MA NON SOLO UNIVERSITA’

Acquisizione delle patenti di guida
“…Possono altresì utilizzare i files audio i candidati affetti da disturbo specifico di apprendimento della lettura e/o della scrittura (dislessia o disortografia). Detti candidati devono allegare, alla documentazione di rito, oltre al certificato di uno dei sanitari di cui all’art. 119, comma 2, del codice della strada (o laddove ricorrano i presupposti, della commissione medica locale) un certificato di un medico neuropsichiatra in cui è specificamente attestato che il candidato “E’ affetto da disturbo specifico di apprendimento della lettura (o dislessia) e/o scrittura (o disortografia)”.
Circolare del Ministero Trasporti per esame patente guida dei candidati con dsa: http://www.dsa-gammani.it/circolare-del-ministero-trasporti-per-esame-patente-guida-dei candidati-con-dsa/

Concorsi regionali
In Lombardia la Legge Regionale 2 febbraio 2010, N. n. 4 Disposizioni in favore dei soggetti con disturbi specifici di apprendimento (BURL n. 5, 2° suppl. ord. del 04 Febbraio 2010 ) , Art. 6 (Concorsi regionali):
“La Regione garantisce pari opportunità ai soggetti con DSA, sia nei bandi di concorso, sia durante lo svolgimento delle prove concorsuali, anche mediante l’utilizzo di strumenti adeguati alle necessità dei soggetti con DSA”. 

Mondo del lavoro… lavori in corso
Si sta ampliando lo sguardo anche verso il mondo del lavoro. Nel marzo 2017 è stata presentata una proposta di legge in Parlamento nella quale si pone attenzione alle procedure di selezione lavorativa e a progetti personalizzati per i lavoratori con DSA, in termini non solo protettivi ma anche di valorizzazione delle competenze.
“Se è vero, infatti, che questa condizione è caratterizzata da una serie di difficoltà, è altrettanto vero che le persone con DSA possono dimostrare molteplici punti di forza e peculiarità che sono spesso in linea con le nuove richieste del mercato del lavoro”. (https://www.aiditalia.org/it/news-ed-eventi/news/dyslexiawork-al-via-progetto-promozione-inserimento-lavorativo-persone-con-dsa).

https://www.corriere.it/salute/pediatria/dislessia/notizie/dislessici-lavoro-proposta-legge

PERCHÉ RICHIEDERE UNA VALUTAZIONE?

Diagnosticare o aggiornare un profilo di funzionamento diventa pertanto importante: chi si trova a una prima diagnosi in età adulta vive una sorta di sollievo e si sente restituire un senso di autoefficacia a fronte del senso di impotenza e inadeguatezza finora provato.
Il riconoscimento e l’accettazione delle proprie difficoltà e la consapevolezza dei propri punti di forza e di debolezza sono sicuramente aspetti predittivi di un percorso scolastico soddisfacente e di una progettualità positiva.

Abbiamo oggi a disposizione strumenti diagnostici per valutare gli apprendimenti e per delineare le caratteristiche dei DSA in età adulta (LSC-SUA – batteria per la valutazione dei DSA e altri disturbi in studenti universitari e adulti, C. Cornoldi). Il profilo delle strumentalità, completato dal profilo funzionale cognitivo (memoria verbale e visiva, attenzione…), sarà utile per individuare gli strumenti più adeguati e personalizzati per favorire le condizioni per un miglior percorso universitario

BIBLIOGRAFIA
American Psychiatric Association (2013). Diagnostic and Statistical Manual of Mental Disorders,
Fifth Edition (DSM-5). Arlington: American Psychiatric Association. (Trad. It. Manuale
diagnostico e statistico dei disturbi mentali, Quinta edizione, DSM-5. Milano: Raffaello Cortina
Editore, 2014).
CENSIS (2017) 51° Rapporto sulla situazione sociale del paese 2017. Milano: Franco Angeli
Conferenza Nazionale Universitaria Delegati per la Disabilità – CNUDD Bergamo 2014
Consensus Conference. Disturbi Specifici dell’Apprendimento, Roma 2011
C. Cornoldi, L. Montesano e A. Valenti (2020), LSC-SUA Prove di lettura, comprensione del testo, scrittura e calcolo, Trento: Erickson.
E. Ghidoni, G. Guaraldi, E. Genovese (2015) Giovani adulti con DSA. Diagnosi, aspetti psicologici e prospettive di sviluppo . Trento: Erickson.
ISS – Istituto Superiore di Sanità (2011). Consensus Conference Disturbi Specifici dell’Apprendimento.
Legge 8 ottobre 2010, n. 170. Nuove norme in materia di disturbi specifici di apprendimento in
ambito scolastico.
MIUR, Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca. Linee Guida per il diritto allo
studio degli alunni e degli studenti con disturbi specifici dell’apprendimento. Allegate al
D.M. 12 luglio 2012.
MIUR, Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca – Ufficio Statistica e Studi. Gli
alunni con Disturbi Specifici dell’Apprendimento (DSA) nell’a.s. 2016/2017. Aprile 2018.

SITOGRAFIA
www.aiditalia.org
www.aiditalia.org/it/news-ed-eventi/news/dyslexiawork-al-via-progetto-promozione-inserimento-lavorativo-persone-con-dsa
www.corriere.it/salute/pediatria/dislessia/notizie/dislessici-lavoro-proposta-legge
www.dsa-gammani.it/circolare-del-ministero-trasporti-per-esame-patente-guida-deicandidati-con-dsa/
www.miur.gov.it
didattica.polito.it/disabili/it/sostegno_per_studenti_dislessici.
milano.unicatt.it/servizi-integrazione-studenti-con-disabilita-e-studenti-con-dsa