COME INTERVENIRE SUI DSA?

LA TELERIABILITAZIONE

“Nel caso specifico dei DSA… gli interventi che possono essere messi in atto a partire dall’individuazione e dall’intervento precoce al trattamento riabilitativo sono finalizzati a permettere una compensazione precoce, agendo sui fattori individuali e contestuali (anche scolastici) per limitare efficacemente la compromissione funzionale che ne deriverebbe.
(Disturbi specifici dell’apprendimento CONSENSUS CONFERENCE, ROMA, 6-7 DICEMBRE 2010).

Perché è utile intervenire?
“Sono in aumento le prove scientifiche sull’efficacia della presa in carico e degli interventi riabilitativi nella riduzione dell’entità del disturbo e/o nel rendimento scolastico (misura del funzionamento adattivo in età evolutiva), nonché nella prognosi complessiva (psichiatrica e sociale) a lungo termine. La precocità e la tempestività degli interventi appaiono sempre più spesso in letteratura tra i fattori prognostici positivi” (Disturbi specifici dell’apprendimento
CONSENSUS CONFERENCE, ROMA, 6-7 DICEMBRE 2010).

Perché la teleriabilitazione?
L’efficacia è ancor più garantita se il trattamento riesce a rispondere a 3 criteri (Airipa Toscana, 2020, Riflessioni sulla “tele-psicologia” nei DSA):

  • intensità: il bambino deve fare esperienze ripetute e frequenti
  • autoadattività: graduare e personalizzare le attività in base alle specifiche difficoltà del bambino
  • motivazione del bambino della famiglia: gravare il meno possibile sulla organizzazione familiare (es. risparmiare tempo per gli spostamenti), presentare attività stimolanti
    La risposta a questa criteri è oggi possibile attraverso la teleriabilitazione, una modalità di trattamento che consente una maggior efficacia grazie all’integrazione del percorso in studio con un lavoro continuo a casa.
    La teleriabilitazione è definita come “il monitoraggio ed il trattamento riabilitativo erogati con differenti intensità e complessità, in ambienti facilmente accessibili sia da parte del paziente (domicilio/distretto), che dei professionisti sanitari, attraverso le tecnologie internet e della comunicazione, con l’obiettivo di migliorare i risultati sia oggettivi che soggettivi degli stessi pazienti” (Agostini e altri, 2015).

Nell’ambito della mia attività propongo due modalità di riabilitazione a distanza dei DSA: la piattaforma Ridinet (Anastasis) e il software Tachidino (IRCCS Medea di Bosisio Parini, Dr.ssa Maria Luisa Lorusso). La prima permette di lavorare sulle abilità di lettura, scrittura, calcolo, comprensione del testo ma anche su aspetti sottostanti tali abilità quali la denominazione rapida e le funzioni esecutive.
Tachidino permette di lavorare sul potenziamento dello lettura e scrittura, di allenare l’attenzione selettiva visuospaziale e la gestione del movimento rapido e dell’affollamento visivo (crowding).
Attraverso la teleriabilitazione abbiamo diversi vantaggi: il bambino può lavorare da casa in modo intensivo e continuo; il clinico ha la possibilità di progettare un intervento riabilitativo mirato e di monitorare costantemente le attività disponendo di report aggiornati sul percorso svolto dal bambino; è possibile sostenere una maggior motivazione anche grazie all’opportunità di lavorare attraverso software e App piuttosto che su materiale cartaceo/schede che il bambino può trovare noiose o ricondurle ad attività scolastiche.
Studi di efficacia sulla riabilitazione a distanza dei DSA attraverso il software Ridinet hanno verificato miglioramenti sulla rapidità e l’accuratezza nella lettura ma non solo. Si sono riscontrati miglioramenti anche su “quelle funzioni cognitive considerate precursori della capacità di lettura, con significativi miglioramenti nell’ accesso rapido lessicale, nell’elaborazione fonologica e nell’attenzione visiva” (Minerva Pediatrica, dicembre 2018, Chiara Pecini su Reading Trainer).
Altri studi hanno dimostrato come la maggior efficacia del trattamento dipenda proprio dalla variabile frequenza di esercizio: lo studio di Elisa Boschi ha mostrato miglioramenti sulla fluenza nella lettura dopo un primo ciclo di trattamento (3 mesi) con l’App Reading Trainer 2: maggiore è la frequenza con cui vengono svolti gli esercizi e maggiore è il miglioramento; meno correlato è il tempo che viene dedicato all’esercizio (Elisa Boschin, UO di Neuropsichiatria Infantile, ULSS – 4 Veneto Orientale, San Donà di Piave -VE-) .
L’efficacia del software Tachidino è data dall’integrazione, nel sistema di trattamento, della stimolazione visiva e attentiva con quella verbale. La lettura, infatti, non è solo una capacità di decodifica verbale/linguistica ma anche abilità di analisi visiva e di attenzione selettiva visuospaziale, ovvero mentre leggo non devo solo mettere insieme suoni per produrre parole anche muovere gli occhi da sinistra verso destra e percepire le caratteristiche visive delle lettere (b è diverso da d non solo come suono ma anche visivamente). Ecco perché nel software Tachidino sono stati integrati due tipi di trattamento, la stimolazione emisfero-specifica secondo il Balance Model di Bakker e il training di stimolazione visuospaziale. Il programma permette al clinico di impostare gli obiettivi del trattamento in base al tipo di compromissione nella decodifica, inaccurata, lenta o entrambe, secondo appunto la classificazione del Metodo Bakker, in modo da poter lavorare in modo personalizzato.
Nella pratica clinica ho avuto modo di osservare come i miglioramenti nell’efficienza di lettura abbiano dei risvolti positivi anche sugli aspetti emotivo- motivazionali, dando al soggetto una maggiore sicurezza e piacevolezza nella lettura. Bambini che prima del trattamento evitavano la lettura, dopo il percorso, trovano piacere nel leggere nel tempo libero, sono più curiosi e sono maggiormente motivati ad approfondire argomenti di loro interesse o a fare della la lettura una delle attività a cui dedicarsi nel tempo libero.

Per approfondimenti:
https://www.anastasis.it/ridinet/
https://www.tachidino.com/

Bibliografia
Airipa Toscana, aprile 2020, Riflessioni sulla “tele-psicologia” nei DSA.
Consensus Conference. Disturbi Specifici dell’Apprendimento, Roma 2011